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5 domande tradizionali ai Tarocchi e come riformularle

Aggiornamento: 19 lug

Guida per una tarologia etica


Se ti stai proponendo come tarologo e ancora non sei esperto, questo articolo potrebbe fare per te.

Ti propongo cinque domande che chi lavora con i Tarocchi riceve spesso. I Tarocchi vengono usati da centinaia di anni per rispondere proprio a questi quesiti, ed è normalissimo che chi non è ancora abituato alle consultazioni tarologiche arrivi con queste domande. D'altro canto le cose cambiano, le professioni si evolvono e, da tarologi etici, è opportuno

proporre domande alternative

che il consultante sarà libero di accettare, se vorrà. Serve? Assolutamente sì, perché a cambiare, assieme alla domanda, è l'intenzione stessa della consultazione. Come? Vediamolo punto per punto.


  1. Lui mi pensa? Lei mi tradisce? Mio figlio si droga?

Ossia: le domande su terze persone.

La tua relazione professionale è con il consultante. Il tua lavoro è supportarlo nel fare chiarezza, nel conoscere se stesso, nel comprendere le dinamiche relative a una determinata situazione. Gli altri, se ne parlerete, saranno filtrati dalla sua esperienza.


Domanda alternativa: Quale è la base della mia insicurezza? Come potrei migliorare la comunicazione di coppia? Come posso predisporre una base di fiducia nella relazione con mio figlio?


Accettando questa variante il consultante assume un atteggiamento attivo nei confronti della situazione che gli sta a cuore e delle proprie relazioni. Non subisce una risposta passiva, ma inizia a prendere in mano la sua vita per creare una situazione più armoniosa.


2. Troverò lavoro? Arriverà l'amore? Tornerà?

Ossia: le domande sul futuro.

Alcuni lettori considerano i Tarocchi un oracolo, e questo giustifica che li usino come strumento divinatorio. L'approccio fideistico dovrebbe essere assente nel tarologo, che per questo non usa le carte per prevedere l'avvenire.

Se di futuro vogliamo parlare, esso può solo essere visto come possibile risultato delle azioni presenti del consultante. Come disse Alan Kay,

il miglior modo per predire il futuro è crearlo.

Domanda alternativa: Che cosa posso fare per trovare lavoro? Come posso migliorare la mia attitudine relazionale per trovare un compagno o una compagna? Quali azioni posso compiere per riavvicinarmi al mio ex?


Di nuovo, il consultante diventa parte attiva nella costruzione del suo domani. Diventa il miglior alleato del futuro se stesso. E, no, tu non sei tenuto a dargli risposte né consigli. La domanda è il pretesto che ti porterà a co-costruire insieme a lui il possibile significato delle carte e che lo aiuterà a chiarificare autonomamente, per quanto possibile in una seduta di circa un'ora, le sue potenzialità.


3. Faccio bene a vaccinarmi? Si tratta di un buon investimento? Dovrei intentare una causa contro mio cugino?

Ossia: le domande tecniche.

Questo tipo di scelte va discusso con professionisti del settore, che sappiano indirizzare correttamente il cliente. Se hai una formazione medica, finanziaria, legale, ecc..., forse puoi azzardarti a utilizzare i Tarocchi come supporto professionale, altrimenti è bene che queste questioni stiano fuori dal tavolo di consultazione - che, ricordiamoci, come prima cosa è un tavolo da gioco.

Solitamente non si chiede di riformulare questo tipo di domande. L'unica alternativa, tutt'al più, potrebbe essere suggerire di analizzare lo stato d'animo del consultante relativamente alla situazione.


Domanda alternativa: Come posso potenziare il mio grado di informazione sulle vaccinazioni? Da dove nasce la mia insicurezza relativamente a questo investimento? Quale è la causa profonda del risentimento con mio cugino?


In questa maniera i Tarocchi non diventano un consigliere, ma un aiuto concreto al consultante per comprendersi, osservare le proprie dinamiche e scindere la questione tecnica e il proprio stato emotivo.


4. Dimmi che cosa devo fare per ottenere che lui torni. Faccio bene a comprare quella casa?

Ossia: le domande che sott'intendono una risposta sì-no, un consiglio o che delegano una scelta.

Non siamo distanti dal punto 2: se i Tarocchi fossero un oracolo, la loro risposta non avrebbe che da essere "tradotta" dal lettore e trasmessa al consultante. Partendo da una credenza di base opposta, le carte che vengono estratte non possono essere considerate la risposta di un qualche tipo di sistema senziente - e anche se lo fossero, forse pochi avrebbero le capacità di tradurre correttamente il "messaggio" dell'oracolo.

La domanda così formulata è una richiesta del consultante di abdicare alla complessità della propria scelta. In questo caso possiamo invitare il consultante a riflettere sul motivo di quel dubbio, di quella incapacità. Di nuovo, rimettere nelle sue mani il libero arbitrio e la responsabilità della scelta, aiutandolo, per quanto possibile, ad analizzare oggettivamente la situazione.


Domande alternative: quali dinamiche mi hanno portato alla separazione e come posso riparare la situazione? Per quale motivo ho così tanta incertezza circa l'acquisto di quella casa?


5. La prima domanda è gratuita?


Probabilmente stai sorridendo ricordando questo messaggio ricevuto da un utente sconosciuto su whatsapp alle tre del mattino. Purtroppo, anche questa domanda è frutto di abitudini radicate e la cosa migliore è rispondere con gentilezza e risolutezza. No, la prima domanda non è gratuita. Ed è buona prassi che sia così.

Perché? Il consultante che ha mandato il messaggio probabilmente non è mai entrato da un parrucchiere a chiedere se la prima piega era gratuita. Ammesso che tu non lo viva in maniera diversa, il tuo lavoro è un servizio, il tuo tempo ha un valore - così come lo hanno quello del consultante, la storia che ti racconterà, il motivo che lo spinge a chiedere una consultazione. Riconoscere questo valore reciprocamente vi aiuterà fin da subito a creare una relazione sana.


Tiriamo le somme

Gestire una consultazione ha le sue complessità e richiede non solo tempo, dedizione e pratica, ma anche un forte senso di responsabilità e una buona attitudine critica. Quando ti proponi come consulente con i Tarocchi ricevi molte domande inattese. Per gestirle bisogna che tu abbia innanzitutto ben presente il tuo sistema di valori professionale e la tua attitudine nei confronti dello strumento che utilizzi.

Una buona prassi è ricordare che hai in mano uno strumento a cui molti attribuiscono un potere, e che sei potenzialmente visto come una persona che quel potere lo sa utilizzare. Bisogna anche ricordare che, spesso, il consultante è in stato confusionale o si sente impotente di fronte al Tarot. Pazienza, calma e grande senso di responsabilità sono ottimi alleati del tarologo etico.

Se vogliamo parlare di potere quando usiamo i Tarocchi, forse l'unico che davvero ha un senso tirare in ballo è quello di

restituire al consultante la consapevolezza che la sua vita è nelle sue mani.

Questo è, in fin dei conti, il leitmotiv delle riformulazioni che ho suggerito finora.


L'argomento sulle domande in consultazione è molto vasto e non può certo essere esaurito in un articolo di blog. Se desideri approfondire vieni a scoprire il corso di etica tarologica, il corso di consultazione base o partecipa a I Tarocchi Secondo me... la tavola rotonda gratuita online a cadenza mensile organizzata da Tarocchi Studio. Si parla spesso di etica in questi incontri. La prossima data in programma è sul mio profilo Instagram.

In alternativa ti consiglio Taronomia di Barbara Malaisi, un testo che non può mancare nella libreria dell'appassionato di Tarocchi. Se desideri un insight del libro, assieme a Barbara abbiamo registrato una puntata del podcast Take it Easy con i Tarocchi dedicata alla Sincronicità.

Per qualsiasi cosa scrivimi. Buone domande!


 

Mi chiamo Ilaria Boero e mi occupo di Tarocchi e Viaggio dell'Eroe. Tarocchi Studio è scuola di Tarocchi, centro di studi e divulgazione sui Tarocchi. Contattami se vuoi informazioni sui corsi di Tarocchi o sulle attività di divulgazione.


 

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Lo so, uso il maschile generalizzante. Sono molto attenta alle questioni di genere, ma l'utilizzo di asterischi o della schwa rende il testo difficilmente accessibile a persone con difficoltà di lettura. D'altro canto, ripetere gli aggettivi al maschile e al femminile rende il testo lungo e pesante. Chiedo ai lettori di leggermi come si legge un simbolo: al di là del genere.



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