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5 consigli per sbloccare la lettura di Tarocchi

Aggiornamento: 6 giorni fa

STRATEGIE PER UNA LETTURA FLUIDA DEI TAROCCHI

Ti è mai capitato di trovarti bloccato mentre stai facendo una lettura di Tarocchi? Di non riuscire proprio a collegare una o più carte alla vita del consultante?

A me sì, molte volte. E, sì, mi capita ancora oggi, nonostante pratichi la consultazione professionale di Tarocchi da molti anni.

Sto per condividere con te

le cinque strategie che ho trovato e sperimentato per uscire dall'impasse, gestire la lettura con tranquillità eliminando lo stress da performance e soprattutto fornire al consultante un'esperienza autentica, onesta e fluida.

Ti posso garantire che funzionano e che trasformano completamente la lettura di Tarocchi sia per te che per il consultante.

Prima, però, è necessaria una puntualizzazione.


SI FA PRESTO A DIRE "SBLOCCARE LA LETTURA DI TAROCCHI". MA CHE TIPO DI LETTURA?

Lettura di Tarocchi, sì, ma di che tipo? Se sei in cerca di sbloccare letture assertive (leggi: cartomantiche, divinatorie o simili, ma anche pseudo-tarologiche che scivolano nell'asserzione, nella fornitura di risposte, nella prescrizione) credo che questo non sia il post che fa per te. La scuola di Tarocchi e le consultazioni di Tarocchi Studio sono basate sulla

tarologia, in particolare nella tarologia introspettiva ed etica.

Ovviamente, anche le strategie che sto per condividere hanno senso nell'ottica delle tecniche di consultazione tarologica. E ora tuffiamoci nelle tecniche di sblocco della lettura di Tarocchi.


  1. DIRE LA VERITA'

Questa è forse la strategia più preziosa, quella che ci permette di instaurare una relazione sana e onesta con il consultante.

Se sono bloccata, credo che la cosa migliore sia ammetterlo:

"Ecco, ora sono bloccata. Non so proprio come proseguire." Oppure: "Non riesco a farti domande efficaci per creare un significato a questa carta." Ciò che ho verificato più volte è che

spesso a questo punto il consultante fa attivamente qualcosa per creare il movimento che manca.

Magari è lui stesso, senza essere stimolato, a muoversi verso il punto due.

A volte, invece, è necessario chiedere attivamente un intervento: "No, non ci siamo. Ho l'impressione che siamo sulla strada sbagliata. Tu che ne pensi?"


  1. TU DOVE SEI?

Questo è il mio metodo di sblocco preferito, perché, per quanto possiamo domandare e condurre la consultazione, il vero fulcro della relazione tarologica è permettere al consultante di trovare la sua storia nella stesa. Dopo aver detto la verità sul nostro stato di blocco, possiamo invitare il consultante a guardare le carte sul tavolo e chiedere:

"In quale carte ti riconosci di più?" oppure: "Tu dove sei in questo tiraggio?"

E poi chiedere di argomentare la scelta contestualizzandola con l'argomento della domanda. I risultati sono spesso stupefacenti.


  1. CREARE GRUPPI DI NARRAZIONE

Ossia, fisicamente, muovere le carte - magari le carte legate da uno sguardo -

in modo che creino un gruppo specifico di narrazione.

Gruppo di narrazione che possiamo variare accoppiando le carte in maniera diversa in modo da creare frasi e relazioni sempre nuove e originare domande sempre diverse, come accade nel tiraggio seguente.


Tiraggio Tarocchi di Marsiglia Tarocchi Studio, Giudizio, Imperatrice, Diavolo, Stella

Tiraggio Tarocchi di Marsiglia, Tarocchi Studio, Giudizio, Imperatrice, Diavolo, Stella

  1. AGGIUNGERE UNA CARTA

Per fare questa operazione è necessario partire dal presupposto che le carte in tavola non sono un messaggio divino, un oracolo, il miglior tiraggio possibile, una frase dell'inconscio del consultante da tradurre e così via (per iniziare ad approfondire ti invito ad ascoltare questa puntata di Take it Easy con i Tarocchi assieme a Barbara Malaisi). Il punto di partenza di questa operazione, sempre per citare Malaisi, è che


 qualsiasi carta o combinazione di carte sarebbero ugualmente, seppur in diverso modo e con differente intensità, sensate - cioè capaci di generare un’interpretazione significativa per il consultante (...). (Cit. B. Malaisi, Taronomia, Youcanprint, 2020)


Bene, data questa premessa, un'altra efficace strategia di sblocco della lettura di Tarocchi è

aggiungere una carta al tiraggio.

Generalmente si tratta di un'azione risolutiva perché amplia le combinazioni, i significati, le relazioni in gioco, modifica il disegno iniziale creando nuove disposizioni, geografie e magari anche evidenziando dicotomie la cui emersione sposta il baricentro della consultazione in aree di interesse più profondo e puntuale.


  1. A MALI ESTREMI...

A mali estremi, ossia se proprio non riusciamo a cavare un ragno dal buco, niente ci vieta di dichiararlo (fedelmente al punto 1) e

proporre al consultante di rimescolare le carte e ripartire daccapo.

Devo dire che in tanti anni di pratica professionale questo mi è capitato una sola volta, ma resta sempre un valido strumento nella nostra "cassetta degli attrezzi" di consulenti.


PER CONCLUDERE

La lettura dei Tarocchi ha bisogno di solide basi tecniche. Tra queste, è necessario saper padroneggiare eventuali blocchi che intercorrano durante la consultazione e riuscire sfruttarli affinché diventino un cardine che porta la consultazione ad aprirsi.

Come imparare a leggere i Tarocchi e acquisire queste finezze? Innanzitutto praticando, osservando la propria tecnica di consultazione e mettendola in discussione alla fine della sessione in modo da trarne spunti di miglioramento - un diario delle letture è estremamente utile per questo. Poi, continuando a formarsi e a sperimentare.


PARLANDO DI FORMAZIONE...

Se hai voglia di imparare la tecnica di lettura introspettiva ed etica iscriviti ai corsi base, alle masterclass,o al percorso PRO, o contattami per un servizio di tutoring personalizzato.


 

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Donna giovane con capelli sciolti, giacca ciclamino, maglietta bianca, braccia conserte

Mi chiamo Ilaria Boero e sono insegnante di Tarocchi e consulente tarologica. Tarocchi Studio è scuola di tarocchi e centro di divulgazione. Contattami se vuoi informazioni sui corsi di Tarocchi, sulle consultazioni o sulle attività di divulgazione.


 

Lo so, uso il maschile generalizzante. Sono molto attenta alle questioni di genere, ma l'utilizzo di asterischi o della schwa rende il testo difficilmente accessibile a persone con difficoltà di lettura. D'altro canto, ripetere gli aggettivi al maschile e al femminile rende il testo lungo e pesante. Chiedo ai lettori di leggermi come si legge un simbolo: al di là del genere.



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